APE: L’Appello

Ah. Stavo per andare a letto senza postare. Male, male…

Oggi, finalmente, è arrivato l’ultimo pezzo grosso della spedizione: Il Mio Nuovo Pc. Sono tentata di farvi tutti inorridire rivelandovi quanto l’ho pagato ma mi sto già sentendo in colpa, quindi non dirò che grazie all’Universo (grazie, Universo) sono l’orgogliosa padrona di un MacBook del 2010 che ho pagato un prezzo ridicolo. No, non avete capito, più ridicolo.

Ebbene, mancano sette giorni, in pratica. Tra una settimana mi sveglierò per l’ultima volta nel mio letto, disferò diligentemente le lenzuola e chiuderò la porta sulla mia camera vuota (che verrà prontamente colonizzata da mia sorella) per partire alla volta di grandi avventure.

Ora che anche il pc è arrivato (e ci ha messo una vita, credetemi) mi sento un po’ più tranquilla, almeno per quanto riguarda i bagagli.  Ciò che invece mi chiedo è se questa tranquillità e questo “non vedo l’ora di partire” non siano in realtà semplice ingenuità. A volte mi fermo e mi chiedo se so cosa sto facendo, se non sono preda del pressapochismo.

In ogni caso francamente me ne infischio: non sono la prima né sarò l’ultima a fare questo viaggio e a lasciarmi tutto alle spalle.

Oggi è stato qui lui. Credo che sia l’ultima volta che usciamo insieme: ci vedremo mercoledì sera e poi puff. Sono stata felice di averlo qui, e ancora più felice di aver visto le sue dita sulla tastiera. Sto iniziando a pensare che le mani mi facciano più effetto di quanto pensassi: è stato difficile, molto difficile non acchiappare quelle mani e portarsele alle labbra.

E poi ecco, mi chiedo…anche se si tratta di una domanda puramente astratta…è mai possibile che io lo trovi così bello? Voglio dire, se una persona ci resta, nel guardare qualcuno mentre canta, è perché la seconda persona è bella in maniera sconvolgente o è tutto negli occhi di chi guarda? Diciamocelo, ha dei lineamenti discutibili.

Certo, e se mi mettessi a descriverli so già cosa succederebbe. Ahahahaha.