Universi Paralleli

E’ veramente, veramente strano.

Prima di partire parlavo di dimensioni parallele, di viaggi in altri universi, di attraversare portali e cose così, perché quello di trasferirmi in un altro Paese era un concetto così distante dalla mia mente da sembrarmi credibile quanto un universo parallelo.

E più tempo passo qui, in un luogo che definirei quasi alieno, più mi sembra di essere davvero su un altro pianeta.

Oggi per la prima volta sono salita su una macchina inglese, a lato passeggero. Credo sia stata una delle cose più assurde della mia vita, fissavo il cruscotto vuoto e non riuscivo assolutamente a digerirlo! I piedi non sentivano i pedali, tutto era sul lato sbagliato, è stato tremendo! Per non parlare poi della sensazione che ho provato mentre uscivamo in strada!

Alla fine si abituano tutti, ovviamente, ma l’impatto è stato assurdo.

Poi certo, quello che faccio è semplicemente switchare il parlato dall’italiano all’inglese, ma mi sembra assurdo sentire la mia voce che pronuncia parole italiane quando mi scappano oppure le spiego ai bambini. Tremendo. Allo stesso modo quando sono proprio stanca, tipo ieri, non riesco a ri-switchare il parlato dall’inglese all’italiano e finisco per skypare per lo più in inglese.

Gli orari sono tremendi: la colazione è al mattino, certo, ma poi il pranzo a volte si salta del tutto e i bambini cenano alle cinque e vanno a dormire alle sette, quindi io sono intrappolata in questo questo assurdo limbo psico-alimentare, dove metto a letto i bambini con il pensiero che la giornata sia finita, ma poi scendo al piano terra e c’è ancora il sole e io devo cenare e fino all’ora di andare a letto mancano almeno 3-4 ore.

Ieri è stata una giornata dura, oggi sono stata meglio. Certo, ho avuto un tremendo crollo verso le dieci, tipo che avrei dormito per due o tre ore, ma alla fine ce l’ho fatta e sono arrivata alla fine della giornata sana e salva.

E’ una situazione davvero interessante perché sto costruendo la mia routine da zero: ho cambiato lingua, casa, persone, abitudini, quasi tutto tranne il mio bagaglio personale. Sto mantenendo la mia dieta vegana (grazie ad un’amica della mia host-mum che mi cucina ottime cose) e sto camminando parecchio, sia su e già per le scale che per prendere e portare i bambini, così chissà che io non passi dalla forma a mela ad un più dignitoso ovale…

E poi, come non smetterò mai di ripetere, sono stata fortunata. Ho un’ottima famiglia, che mi tratta molto bene, che mi vuole molto bene, che mi segue in quello che faccio, che si preoccupa per me e che mi coccola perfino un po’. Come la host-mum, che ha detto che mi porterà in aereoporto e mi metterà sull’aereo giusto. Come questa amica che non posso nominare, che mi ha regalato del tofu. Come il padre, che si premura sempre di ripetere le cose più complicate in termini comprensibili.

I love them so much!

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