Weekend For You

Mi sono svegliata con un terribile mal di testa, stamattina.

A fianco di Verde Acqua, naturalmente, ma comunque con un terribile mal di testa.

Ho ignorato tutti i nostri piani in favore di un po’ di snuggle –dato che Verde Acqua dorme in tre tempi e si sveglia a intervalli regolari per sorridermi e baciarmi e tornare a dormire ed è una delle cose più tenere che mi siano mai accadute– ma non ho potuto proseguire molto oltre le dieci e mezza perché a mezzogiorno dovevo essere a casa: domani è il compleanno della mia host mother e il marito le ha regalato una giornata in una Spa con un non so che trattamento.

Così ho dovuto lasciare V. A. da solo per prendere il bus e tornare a casa in tempo.

E pioveva.

E mi sono ritrovata a scendere dal bus sotto la pioggia, cantando una canzone tristissima e piangendo sommessamente perché non volevo tornare a casa e giocarmi così il weekend, senza riposarmi, senza godermi V. A. e senza staccare prima della terribile settimana che mi aspetta dato che i bambini sono a casa tutta la settimana.

Poi, prima di uscire, il mio host father si è assicurato che io memorizzassi la ricetta segreta del suo incredibile filetto per farlo ai bambini stasera.

 

L’ho fatto, con grande impegno e timore, imprecando per la mancata collaborazione del mio cellulare –che temo dovrò cambiare, anche se ho appena speso 25 sterline per riparare lo schermo– e in generale preoccupandomi della buona riuscita della cosa e del colore dei suddetti filetti.

Quando T –11 anni– si è seduta al tavolo ho trattenuto il respiro. Ha tagliato la carne come solo un’esperta sa fare –vista la qualità della cucina del padre non mi stupisce affatto– e mi ha guardata.

Wow, compliments! The color is perfect!

E l’ha mangiata lodandone il sapore e la cottura, mangiandoci un sacco di patatine insieme.

Quando, ore dopo, anche J –10 anni– si è seduto a tavola e ha affrontato la carne, ho iniziato a sudare perché è tremendamente schizzinoso e in genere gli basta una scusa qualsiasi per far rogne.

Chiacchierava amabilmente, della partita di calcio di stamattina, del pomeriggio che aveva avuto con i suoi amici, del comportamento di Sarfie, educatamente seduto appena fuori dalla porta della cucina con chissà quale malefico proposito.

Poi ha tagliato la carne.

E in un batter d’occhio se l’era spazzolata tutta.

 

Quindi sì, sono stanca morta, preoccupata per la settimana in arrivo, preda del mal di testa e del desiderio sempre più crescente di comprarmi un nuovo cellulare e un nuovo computer –per tacere della voglia che ho di essere con Verde Acqua– ma, per qualche motivo, un po’ più soddisfatta di me stessa.

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